Impossibile non pensare alle donne di Scanno, quelle "di" Giacomelli, per capirci... in verità, per chi è abruzzese come me, quelle donne sono soprattutto ombre incrociate lungo le vie, quando da piccoli si andava a Scanno per la gita del primo maggio. Di loro ho ammirato con rabbia e nostalgia, la rara essenza che le rende atemporali, distanti, come fantasmi sopravvissuti a un mondo che era, conservando l'essenza di qualcosa che, sotto sotto, ancora esiste e le avvolge, le incarta per coprirle. http://osservatoriodiconfine.blogspot.it/2010/07/camera-oscura-scanno-1957-di-mario.html